Il boom della realtà aumentata tra produzione e formazione.
Sempre più compagnie specializzate in produzione di auto, aerei e velivoli spaziali stanno abbracciando i benefici della realtà aumentata
Il destino che è toccato alla versione consumer dei Google Glass ormai due anni fa lo conosciamo bene, ma da qui a decretare anticipatamente la fine della realtà aumentata il passo è lungo e a dir poco avventato. Questa tecnologia infatti sta trovando campi di applicazione sempre più importanti e ampi nell’industria produttiva.
I tecnici di Lockheed Martin ad esempio hanno cominciato a utilizzare gli HoloLens di Microsoft per sviluppare modelli di velivoli spaziali come quello che nei prossimi anni sbarcherà su Marte. La realtà aumentata inoltre è estremamente utile in ambiti come formazione e produzione.
“Alla Lockheed Martin consideriamo gli HoloLens come un beneficio enorme in termini di visualizzazione 3D, velocità e qualità del nostro lavoro” ha dichiarato Darin Bolthouse, ingegnere del colosso aereospaziale americano. “La capacità di mettere insieme tutte le informazioni che un tecnico deve acquisire per la costruzione di un satellite o di un veivolo spaziale, il fatto di avere tutte queste informazioni disponibili direttamente negli HoloLens e le istruzioni guidate per assemblare un prodotto costituiscono per noi un vantaggio enorme in termini di tempo ed efficienza”.
Anche grandi produttori di automobili come BMW e Wolkswagen hanno sperimentato con la realtà aumentata, trovando utile soprattutto il fatto che i lavoratori possono eseguire alcuni dei compiti assegnati avendo le mani libere, senza poi contare la maggior immediatezza in fase di comunicazione tra i diversi team di lavoro. Boeing ha invece sfruttato la realtà aumentata per aiutare i suoi tecnici a destreggiarsi più facilmente tra le migliaia di cavi necessari a connettere tra loro i sistemi elettrici di un aereo.
Pochi ma importanti esempi che testimoniano però come la realtà aumentata stia diventando molto più che un semplice modo per intrattenere o per far divertire milioni di utenti con Pokémon Go. Tanto che secondo un recente studio di IDC questo mercato, che a fine 2016 valeva 209 milioni di dollari, è destinato a toccare i 49 miliardi di dollari di 2021. Se non è un boom questo.